Le relazioni che si instaurano in un contesto lavorativo, a causa della loro complessa densità emotiva, oggi rappresentano un elemento di possibile sofferenza. L’obbiettivo di una percorso di counseling consiste nell’aiutare le persone sia a vivere le relazioni in cui sono coinvolte come occasioni di  incontro e di crescita che ad affrontare le situazioni relazionali previste dal ruolo che occupano in azienda.

Ognuno di noi è in continua relazione: a livello interpersonale attraverso il dialogo con gli altri;  a livello intrapsichico mediante il c.d. dialogo interno (vedi Stati dell’Io). Ma cosa succede se il personale bagaglio di emozioni, giudizi e pensieri provenienti dal passato viene confuso nel rapporto interpersonale che invece si sta realizzando nel qui ed ora?

Riuscire ad istaurare delle “buone relazioni” significa realizzare delle relazioni sufficientemente piacevoli nel presente nelle quali sia possibile scambiare e condividere pensieri, informazioni ed emozioni.

Perché tutto questo avvenga è necessario che ognuno degli attori di una relazione sviluppi la capacità di:

  1. osservare in che modo si dispiega nel qui ed ora la transazione, sospendendo ogni giudizio che ci allontana dalla comprensione dell’altro e guardandola come se fosse un fenomeno nuovo da scoprire,
  2. rimanere nel presente, separandolo da tutto ciò che appartiene alla propria esperienza passata e che, quindi, ha a che fare solo con i propri dialoghi interni, e non con ciò che oggi sta accadendo con l’interlocutore.

In questo modo la relazione cessa di essere uno strumento attraverso cui ciascuno degli attori utilizza l’altro per portare avanti all’infinito una storia passata che è soltanto sua, ma diventa una concreta opportunità per aprirci all’incontro con un’altra persona, poter realizzare scambi costruttivi e crescere.